ProgettiOnliveSHORT TRACK
Sei concerti eseguiti da giovani artisti per avvicinare gli spettatori alla musica classica.
Musica2020/216 episodi
Regia: Paolo Severini (per onLive) Compagnia: Unione Musicale Onlus
Short Track, in collaborazione con l’Unione Musicale, è un ciclo di sei mini-concerti, che si propone di avvicinare gli spettatori alla musica classica, con brani eseguiti da giovani artisti, introdotti dal maestro Antonio Valentino. Short Track è un’occasione unica, rilassata e informale per abbattere le barriere, immergendosi nel piacere della musica. Nel corso di circa mezz’ora, lo spettatore avrà modo di ascoltare alcune fra le più celebri pagine del repertorio musicale, scoprendo segreti, aneddoti e curiosità, narrati in modo accattivante da Antonio Valentino.
La programmazione di SHORT TRACK– Mini concerti per tutte le orecchie si arricchisce di una selezione di opere italiane e internazionali provenienti dal contest di videodanza La danza in 1 minuto, ideato e curato da COORPI. Un’opportunità per esprimere, attraverso un video della durata di 60 secondi, quali significati possa assumere la danza nel senso più ampio del termine. Scopri le azioni di videodanza all’interno delle pagine dedicate a ciascun episodio.
Rivedi l’intera serie sul canale YouTube di Piemonte dal Vivo:
clicca qui
un progetto di Unione Musicale
con Antonio Valentino
regia onLive per Piemonte dal Vivo a cura di Paolo Severini
Piano greatest hits è una vera e propria hit parade del pianoforte che inizia con Per Elisa, la celeberrima bagatella di Beethoven citata nei contesti più svariati, dalle suonerie dei cellulari, alle canzoni del rapper statunitense Nas fino a Ennio Morricone nella colonna sonora del film La resa dei conti. Segue l’Improvviso op. 90 n. 3 che, con il suo carattere struggente e sognante, è un viaggio attraverso i diversi luoghi dell’anima e, con poche pennellate, esprime una sensazione, uno stato d’animo o un pensiero fugace, in piena sintonia con l’estetica romantica. Per concludere il Rondò finale della Sonata K. 331 di Mozart (noto anche come Marcia alla turca). L’irresistibile melodia ritmata rimanda alla moda della “musica turca”, che furoreggiò in Europa nel corso del Settecento e i cui effetti sonori venivano resi con il “pedale delle turcherie” del fortepiano: una serie di marchingegni che riproducevano il suono della grancassa e il tintinnare di campanelli e piatti.
Mirko Bertolino, pianoforte
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Ludwig van Beethoven (1770-1827): Per Elisa, bagatella in la minore WoO 59
– Franz Schubert (1797-1828): Improvviso in sol bemolle maggiore op. 90 n. 3
– Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Rondò alla turca dalla Sonata per pianoforte n. 11 in la maggiore K. 331.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Piano greatest hits è una vera e propria hit parade del pianoforte che inizia con Per Elisa, la celeberrima bagatella di Beethoven citata nei contesti più svariati, dalle suonerie dei cellulari, alle canzoni del rapper statunitense Nas fino a Ennio Morricone nella colonna sonora del film La resa dei conti. Segue l’Improvviso op. 90 n. 3 che, con il suo carattere struggente e sognante, è un viaggio attraverso i diversi luoghi dell’anima e, con poche pennellate, esprime una sensazione, uno stato d’animo o un pensiero fugace, in piena sintonia con l’estetica romantica. Per concludere il Rondò finale della Sonata K. 331 di Mozart (noto anche come Marcia alla turca). L’irresistibile melodia ritmata rimanda alla moda della “musica turca”, che furoreggiò in Europa nel corso del Settecento e i cui effetti sonori venivano resi con il “pedale delle turcherie” del fortepiano: una serie di marchingegni che riproducevano il suono della grancassa e il tintinnare di campanelli e piatti.
Mirko Bertolino, pianoforte
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Ludwig van Beethoven (1770-1827): Per Elisa, bagatella in la minore WoO 59
– Franz Schubert (1797-1828): Improvviso in sol bemolle maggiore op. 90 n. 3
– Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Rondò alla turca dalla Sonata per pianoforte n. 11 in la maggiore K. 331.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Quante volte brani di musica classica risultano facilmente riconoscibili, anche a chi non frequenta abitualmente una sala da concerto, perché sono parte integrante delle colonne sonore di celebri film? È il caso, per esempio, dell’Adagio dal Trio op. 100 di Schubert, melodia che fa da sfondo alle tragiche avventure di Barry Lindon nell’omonimo film di Stanley Kubrick del 1975. Insieme a Schubert ascoltiamo un’altra celebre pagina più volte “prestata” al cinema e alla pubblicità: Libertango di Astor Piazzolla, brano che nella versione cantata dall’artista giamaicana Grace Jones scandisce il ritmo del thriller Frantic di Roman Polansky (1988).
Il Trio Debussy, con i suoi trentun anni di attività, si qualifica come il più longevo trio italiano e uno dei rari trii a “tempo pieno” nel panorama della musica da camera. I suoi membri, definiti dalla critica come musicisti che hanno nel cuore, nella mente e nelle mani una grandezza interpretativa d’altri tempi, hanno riposto i rispettivi talenti con totale devozione all’attività d’insieme, ricercando instancabilmente interazioni volte ad arricchire il già vasto repertorio “colto” per trio.
Trio Debussy:
Piergiorgio Rosso, violino
Francesca Gosio, violoncello
Antonio Valentino, pianoforte
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Franz Schubert (1797-1828): Adagio dal Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929
– Astor Piazzolla (1921-1992): Libertango.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Quante volte brani di musica classica risultano facilmente riconoscibili, anche a chi non frequenta abitualmente una sala da concerto, perché sono parte integrante delle colonne sonore di celebri film? È il caso, per esempio, dell’Adagio dal Trio op. 100 di Schubert, melodia che fa da sfondo alle tragiche avventure di Barry Lindon nell’omonimo film di Stanley Kubrick del 1975. Insieme a Schubert ascoltiamo un’altra celebre pagina più volte “prestata” al cinema e alla pubblicità: Libertango di Astor Piazzolla, brano che nella versione cantata dall’artista giamaicana Grace Jones scandisce il ritmo del thriller Frantic di Roman Polansky (1988).
Il Trio Debussy, con i suoi trentun anni di attività, si qualifica come il più longevo trio italiano e uno dei rari trii a “tempo pieno” nel panorama della musica da camera. I suoi membri, definiti dalla critica come musicisti che hanno nel cuore, nella mente e nelle mani una grandezza interpretativa d’altri tempi, hanno riposto i rispettivi talenti con totale devozione all’attività d’insieme, ricercando instancabilmente interazioni volte ad arricchire il già vasto repertorio “colto” per trio.
Trio Debussy:
Piergiorgio Rosso, violino
Francesca Gosio, violoncello
Antonio Valentino, pianoforte
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Franz Schubert (1797-1828): Adagio dal Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D. 929
– Astor Piazzolla (1921-1992): Libertango.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Dietro al suggestivo titolo si cela una delle pagine più celebri di Mozart, la Piccola serenata notturna K. 525, il cui Allegro iniziale, ampiamente utilizzato in spot pubblicitari e ambientazioni sonore di ogni tipo – dalle suonerie dei cellulari e alle segreterie telefoniche – è riconoscibilissimo e quasi scontato. Ma già la Romanza, ovvero il secondo dei quattro movimenti scritti da Mozart, si è salvata dalle riduzioni pop-elettroniche e rivela a chi ascolta la sua levigata linea melodica e quella capacità del compositore di Salisburgo di farsi amare anche da chi non ha mai frequentato la grande musica. Ecco perché questa piccola musica notturna non smette d’incantare, anche a distanza di duecentotrent’anni dalla sua creazione.
Tommaso Santini e Giulio Franchi, violini
Giorgia Lenzo, viola
Lucia Sacerdoni, violoncello
Matteo Gorrea, contrabbasso
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Serenata in sol maggiore per archi K. 525 (Eine kleine nachtmusik)
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
HO DECISO DI SMETTERE DANZA PERCHÉ IL SAGGIO MI STAVA UN PO’ ANTIPATICO di Sabrina Mazzuoli
Dietro al suggestivo titolo si cela una delle pagine più celebri di Mozart, la Piccola serenata notturna K. 525, il cui Allegro iniziale, ampiamente utilizzato in spot pubblicitari e ambientazioni sonore di ogni tipo – dalle suonerie dei cellulari e alle segreterie telefoniche – è riconoscibilissimo e quasi scontato. Ma già la Romanza, ovvero il secondo dei quattro movimenti scritti da Mozart, si è salvata dalle riduzioni pop-elettroniche e rivela a chi ascolta la sua levigata linea melodica e quella capacità del compositore di Salisburgo di farsi amare anche da chi non ha mai frequentato la grande musica. Ecco perché questa piccola musica notturna non smette d’incantare, anche a distanza di duecentotrent’anni dalla sua creazione.
Tommaso Santini e Giulio Franchi, violini
Giorgia Lenzo, viola
Lucia Sacerdoni, violoncello
Matteo Gorrea, contrabbasso
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Serenata in sol maggiore per archi K. 525 (Eine kleine nachtmusik)
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
HO DECISO DI SMETTERE DANZA PERCHÉ IL SAGGIO MI STAVA UN PO’ ANTIPATICO di Sabrina Mazzuoli
Nel programma alcune delle pagine più famose del repertorio per ensemble di strumenti ad arco. A partire dall’Aria sulla quarta corda di Bach (alla quale allude l’ironico titolo), nota in Italia come sigla di Quark, il famoso programma televisivo di Piero Angela, e chiamata così da quando il violinista tedesco August Wilhelmj realizzò una trascrizione del brano fatta in modo che la melodia potesse essere suonata interamente sulla corda “sol”, cioè la quarta corda del violino. La Danza dei cavalieri dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev deve il suo fascino inquietante alla carica propulsiva dei ritmi e ai contrasti sonori ed è conosciuto al grande pubblico anche per essere stato utilizzato nella pubblicità del profumo Egoiste di Chanel. Per concludere, il Canone in re maggiore di Johann Pachelbel che, a partire dagli anni Settanta, è passato dall’essere un brano sconosciuto a una delle melodie più familiari al grande pubblico, grazie a numerosi rifacimenti e adattamenti in chiave pop e rock.
Tommaso Santini e Giulio Franchi, violini
Giorgia Lenzo, viola
Lucia Sacerdoni, violoncello
Matteo Gorrea, contrabbasso
presenta Antonio Valentino.
PROGRAMMA
– J.S Bach: Aria sulla quarta corda dalla Suite in re maggiore BWV 1068
– S. Prokof’ev: Danza dei cavalieri da Romeo e Giulietta
– J. Pachelbel: Canone in re maggiore.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Nel programma alcune delle pagine più famose del repertorio per ensemble di strumenti ad arco. A partire dall’Aria sulla quarta corda di Bach (alla quale allude l’ironico titolo), nota in Italia come sigla di Quark, il famoso programma televisivo di Piero Angela, e chiamata così da quando il violinista tedesco August Wilhelmj realizzò una trascrizione del brano fatta in modo che la melodia potesse essere suonata interamente sulla corda “sol”, cioè la quarta corda del violino. La Danza dei cavalieri dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev deve il suo fascino inquietante alla carica propulsiva dei ritmi e ai contrasti sonori ed è conosciuto al grande pubblico anche per essere stato utilizzato nella pubblicità del profumo Egoiste di Chanel. Per concludere, il Canone in re maggiore di Johann Pachelbel che, a partire dagli anni Settanta, è passato dall’essere un brano sconosciuto a una delle melodie più familiari al grande pubblico, grazie a numerosi rifacimenti e adattamenti in chiave pop e rock.
Tommaso Santini e Giulio Franchi, violini
Giorgia Lenzo, viola
Lucia Sacerdoni, violoncello
Matteo Gorrea, contrabbasso
presenta Antonio Valentino.
PROGRAMMA
– J.S Bach: Aria sulla quarta corda dalla Suite in re maggiore BWV 1068
– S. Prokof’ev: Danza dei cavalieri da Romeo e Giulietta
– J. Pachelbel: Canone in re maggiore.
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Quali scoppiettanti brani compongono Archi di stagione? Ovviamente le famosissime Stagioni di Vivaldi, di cui il pubblico potrà scoprire segreti e curiosità. Tra le pagine più note della musica da classica, i Concerti per violino, archi e cembalo denominati Le Stagioni si prestano benissimo a un appuntamento come Short Track. Un po’ perché alcuni dei temi nati dalla fantasia di Vivaldi – dal luminoso Allegro della Primavera al tenero Largo dall’Inverno – sono entrati nell’orecchio di tutti tramite pubblicità, film, suonerie…; un po’ perché lo stesso Vivaldi nell’edizione a stampa delle sue partiture accompagnò questi Concerti con quattro «sonetti dimostrativi» in chiara funzione esplicativa, per agevolare la “comunicazione” del linguaggio musicale all’ascoltatore. Si trattò evidentemente di una intuizione geniale, che a posteriori potremmo giudicare come una riuscitissima operazione di “marketing” musicale.
Tommaso Santini, Eleonora Minerva, Rossella Tucci – violini
Giorgia Lenzo – viola
Lucia Sacerdoni- violoncello
Matteo Gorrea – contrabbasso
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– A.Vivaldi: Estratti da Le stagioni, concerti per violino, archi e continuo op. VIII n. 1-4 (da Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione. Libro I).
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Quali scoppiettanti brani compongono Archi di stagione? Ovviamente le famosissime Stagioni di Vivaldi, di cui il pubblico potrà scoprire segreti e curiosità. Tra le pagine più note della musica da classica, i Concerti per violino, archi e cembalo denominati Le Stagioni si prestano benissimo a un appuntamento come Short Track. Un po’ perché alcuni dei temi nati dalla fantasia di Vivaldi – dal luminoso Allegro della Primavera al tenero Largo dall’Inverno – sono entrati nell’orecchio di tutti tramite pubblicità, film, suonerie…; un po’ perché lo stesso Vivaldi nell’edizione a stampa delle sue partiture accompagnò questi Concerti con quattro «sonetti dimostrativi» in chiara funzione esplicativa, per agevolare la “comunicazione” del linguaggio musicale all’ascoltatore. Si trattò evidentemente di una intuizione geniale, che a posteriori potremmo giudicare come una riuscitissima operazione di “marketing” musicale.
Tommaso Santini, Eleonora Minerva, Rossella Tucci – violini
Giorgia Lenzo – viola
Lucia Sacerdoni- violoncello
Matteo Gorrea – contrabbasso
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– A.Vivaldi: Estratti da Le stagioni, concerti per violino, archi e continuo op. VIII n. 1-4 (da Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione. Libro I).
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Un ironico omaggio al valzer, osservato da tre diverse angolazioni. Si comincia dalla Vienna di Johann Strauss (figlio) che portò il valzer al suo massimo splendore, facendone una fedele rappresentazione della mondanità del suo tempo: la Belle Époque. Il programma inizia con il suo famosissimo Kaiser-Walzer (Valzer dell’Imperatore), scritto in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria all’imperatore tedesco Guglielmo II (agosto 1889). Poi ci trasferiamo a Mosca con un’altra famosissima pagina: il Valzer dei fiori fa parte delle musiche composte dal russo Čajkovskij per il balletto Lo schiaccianoci, più volte utilizzato dal teatro, al cinema, allo sport (soprattutto per il pattinaggio su ghiaccio!). Un esempio è il film Fantasia di Walt Disney, dove fate, funghi, pesci, fiori, cardi e orchidee danzano sulle note di Čajkovskij. Per finire l’ironico e spigoloso Valzer n. 2 del compositore russo Šostakóvič, che testimonia come il fascino di questa danza sia arrivato a lambire il Ventesimo secolo. Il brano è conosciuto anche per essere stato utilizzato nella colonna sonora del film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.
Tommaso Santini e Eleonora Minerva, violini
Giorgia Lenzo, Francesco Vernero – viole
Lucia Sacerdoni, Clarissa Marin – violoncelli
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Johann Strauss, figlio (1825- 1899): Kaiser-Walzer op. 437
– Dmitrij Šostakovič (1906-1975): Waltz n. 2 da Suite per orchestra di varietà
– Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893): Valzer dei fiori dalle musiche per il balletto Lo schiaccianoci
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
Un ironico omaggio al valzer, osservato da tre diverse angolazioni. Si comincia dalla Vienna di Johann Strauss (figlio) che portò il valzer al suo massimo splendore, facendone una fedele rappresentazione della mondanità del suo tempo: la Belle Époque. Il programma inizia con il suo famosissimo Kaiser-Walzer (Valzer dell’Imperatore), scritto in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria all’imperatore tedesco Guglielmo II (agosto 1889). Poi ci trasferiamo a Mosca con un’altra famosissima pagina: il Valzer dei fiori fa parte delle musiche composte dal russo Čajkovskij per il balletto Lo schiaccianoci, più volte utilizzato dal teatro, al cinema, allo sport (soprattutto per il pattinaggio su ghiaccio!). Un esempio è il film Fantasia di Walt Disney, dove fate, funghi, pesci, fiori, cardi e orchidee danzano sulle note di Čajkovskij. Per finire l’ironico e spigoloso Valzer n. 2 del compositore russo Šostakóvič, che testimonia come il fascino di questa danza sia arrivato a lambire il Ventesimo secolo. Il brano è conosciuto anche per essere stato utilizzato nella colonna sonora del film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.
Tommaso Santini e Eleonora Minerva, violini
Giorgia Lenzo, Francesco Vernero – viole
Lucia Sacerdoni, Clarissa Marin – violoncelli
presenta Antonio Valentino
PROGRAMMA
– Johann Strauss, figlio (1825- 1899): Kaiser-Walzer op. 437
– Dmitrij Šostakovič (1906-1975): Waltz n. 2 da Suite per orchestra di varietà
– Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893): Valzer dei fiori dalle musiche per il balletto Lo schiaccianoci
L’episodio è abbinato all’opera di videodanza
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Fondazione Piemonte dal Vivo
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Additionally, the website utilizes an AI-based application that runs in the background and optimizes its accessibility level constantly. This application remediates the website’s HTML, adapts Its functionality and behavior for screen-readers used by the blind users, and for keyboard functions used by individuals with motor impairments.
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