Nel paese di Tarot le parole sono rimpicciolite, le storie accorciate, le bocche mute. Ma un giorno arriva da lontano un Saltimbanco, ha con sé l’ascolto e uno carretto bislacco, capace di riaccendere memorie. La prima parola è bicicletta, una parola bella, rotonda, che sa come mettere in moto pensieri arrugginiti e un primo ricordo comincia a riaffiorare. Ma a Tarot non sono solo le parole a risvegliarsi, ci sono storie antiche che divengono incandescenza interminabile di vita. Si ride delle paure superate, si trattiene il fiato nell’oscurità del mare, fino a riemergere nello stupore della vita che è tonda e sempre ricomincia come le storie che camminano sempre.