Sono queste le parole di Mario Crisci, l’inquietante figura che sta a capo della società Aspide, il gruppo di persone affiliate al clan dei Casalesi, che tra il 2009 e il 2011 misero in ginocchio oltre 130 imprenditori di diverse regioni italiane. Approfittando della crisi economica abbattutasi su queste aziende Crisci e i suoi collaboratori prestavano denaro con tassi d’interesse impossibili da sostenere, minacciavano di morte e picchiavano a sangue i creditori insolventi, e infine li costringevano a cedere le loro attività all’Aspide tramite dei prestanome. Lo spettacolo, partendo dal verbale del processo, ricostruisce il modus operandi dell’associazione, tra intercettazioni, parole del giudice e degli imputati. Si focalizza in particolare sulla storia di Rocco Ruotolo, unico eroe positivo della vicenda, che in un clima di omertà e terrore (su oltre 130 imprenditori solo in due denunciarono alle autorità) denuncia e collabora con la polizia, infiltrandosi nell’associazione e diventando persona fidata del boss. Ed è proprio dalle parole del boss Crisci che nasce il bisogno di raccontare questa storia, raccontarla perché non si ripeta. Perché il Male, come la Mafia, è dietro la porta di casa, e solo la consapevolezza può aiutarci a combatterlo.