di e con Fabio Bonelli
Nelle parole di Derrida, il mal d’archivio è la forza distruttrice sottesa a ogni piano di conservazione e catalogazione. L’uomo archivista perpetra una violenza nei confronti di tutto ciò che non deve essere ricordato; nel tempo proprio all’archivio, che è quello del futuro anteriore, per assicurare la sopravvivenza di qualcosa occorre necessariamente uccidere qualcos’altro. In Avalanche i due esseri umani protagonisti vengono osservati da un occhio ciclopico come polveri millenarie conservate in un blocco di ghiaccio. Sono Atlanti che camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle il peso del mondo.