con gli attori detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo
Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace Veronese traccia una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne, e ci invita a osservarli da vicino.
C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce: una galleria impietosa di mostri. Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei due ruoli, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità dei rapporti affettivi.
con gli attori detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo