Cuore di Edmondo De Amicis è un libro che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni con la forza che hanno tutti i prodotti culturali dotati di una connotazione precisa: in questo caso, la manifestazione di un orgoglio Nazionale. Il Risorgimento si è concluso, fatta l’unità politica occorre fare quella economica e occorre fare, soprattutto, chi trasporterà questa unità nel futuro, l’Italiano. Il libro racconta, nella forma ingenua del diario di uno degli studenti, Enrico Bottini, un anno di scuola: tutto ciò che entra nell’aula da fuori, la Storia, le vicende familiari, la società del tempo e tutto ciò che dall’aula spinge per uscire, l’educazione di quelli che saranno gli italiani del futuro. Una educazione di cui si fa carico, al fianco delle famiglie, la scuola pubblica che dovrà dare una lingua e una coscienza a tutti i ragazzi, uguale perché gratuita e obbligatoria per tutti, ricchi e poveri, cattolici e non, settentrionali e meridionali.
Nella scuola di oggi, nelle antologie su cui i ragazzi studiano non c’è più spazio per Cuore.
Noi lo riproponiamo perché sentiamo l’esigenza di riflettere sulle possibili risposte alla domanda: è nato l’italiano? Quante differenze e quante somiglianze ci sono nelle aule di oggi con la classe di Enrico Bottini? I meridionali di ieri sono forse gli immigrati di oggi?
Lo spettacolo è una sorta di lettera ai ragazzi di oggi che si trovano in un’epoca di cambiamento.
Chet Baker raccontato da Massimo Popolizio, Julian Oliver Mazzariello e Fabrizio Bosso