Martelli, con il suo personale percorso di teatro “giullaresco”, è l’interprete ideale per avvicinare le nuove generazioni alla scoperta dell’opera di Dante. Lo spettacolo presenta il vissuto di Dante, dall’infanzia all’esilio, dalla passione politica a quella amorosa, intrecciando gli eventi della sua esistenza con i versi sublimi della Vita Nova e della Divina Commedia, in una trama che mostra dietro la figura del poeta che ha inventato l’Italia, un uomo fragile e complesso, ricco di speranze e conflitti, capace di rendere eterne vicende personali e di sublimare la sua visione nei versi crudi e grotteschi dell’inferno arrivando fino ai vertici eccelsi del Paradiso.
Il professor Alessandro Barbero, figura di rilievo della divulgazione storica, ha messo a disposizione le sue ricerche, dando al lavoro drammaturgico le fondamenta storico-scientifiche necessarie. L’opera di Dante intreccia la poesia con il suo vissuto storico e umano, restituendoci un universo complesso, in cui l’esperienza personale si mischia con la ricostruzione del contesto dell’epoca. Molti sono gli aspetti della vita di Dante che non sono entrati nella sua iconografia, restituendoci una immagine parziale del “Sommo Poeta”. Il lavoro del professor Barbero ci restituisce un affresco storico e umano più completo, che da una parte ci avvicina all’”uomo” Dante e dall’altra ci presenta il contesto dell’Italia a cavallo del 1300. Contemporaneamente, l’incredibile capacità “drammaturgica” dell’opera di Dante, che ci presenta i suoi personaggi in azione, con dinamiche e caratteri forti, sono la materia ideale per il lavoro di Matthias Martelli, che riesce a restituire la lingua di Dante con vita e freschezza.
Ricostruire la vita di Dante come “uomo del suo tempo”, lo riporta, nonostante tutte le differenze, al nostro sentire, e dimostra come molti aspetti della sua vita siano incredibilmente vicini alla nostra sensibilità contemporanea.
testo e musiche Giorgio Gaber e Sandro Luporini