Francesca e Maria, due amiche, cresciute insieme nello stesso cortile della periferia romana. Una sogna un futuro da veterinaria, l’altra di continuare a studiare. Ma a diciotto anni si ritrovano, costrette dai padri una a studiare legge, l’altra a lavorare in fabbrica. Siamo nel 1969, l’autunno caldo. Attraverso gli occhi di Maria scopriamo la nuova vita sua e delle altre operaie, sempre in biblico tra il comico e il drammatico. Il cottimo, il marcatempo, gli scioperi, il consiglio di fabbrica. Sullo sfondo l’Italia che cambia, Piazza Fontana, la legge sul divorzio, lo Statuto dei lavoratori. Maria, da timida e impacciata ragazzina, si trasforma in “una tosta”, “una con le palle. Gli anni delle lotte operaie, raccontati non attraverso lo “stereotipo” della violenza, della tensione e del piombo, ma con una storia di formazione d’amore e amicizia, tutta al femminile. Un piccolo spaccato dell’Italia operaia negli anni che vanno dal ’69 ai moti di Reggio Calabria del ’72. “Laura Pozone è riuscita a far vivere “Dita di dama” a teatro con una forza incredibile, trasformandosi con un gesto o un tono di voce o uno sguardo in quattordici diversi personaggi che fanno ridere e piangere, appassionarsi, riflettere, in una specie di Mistero buffo a cavallo fra gli anni ’70 e i 2000… Ho ritrovato le mie parole e i miei pensieri e le nostre lotte, in fabbrica e non solo, mischiate con la grande storia di allora e di oggi, con i pensieri e la passione di un’attrice-autrice-mattatrice straordinaria: grazie, Laura!”
Chiara Ingrao