Andare a teatro significa cercare l’esperienza dell’essere umano, che è una trascendenza dell’uomo, della persona. Sono persuaso che questo sia il motore profondo che ti fa “mettere le scarpe” per uscire di casa e andare ad incontrare altre persone, sederti in una sala e attendere un evento teatrale. Un evento unico ed irripetibile, una forma d’arte che si crea e si distrugge ad ogni istante, che sospende il tempo e lo spazio e conduce in un altrove lontano dalla realtà.
Dirigere questo lavoro significa per me avere una grande opportunità di guidare un flusso creativo immane e condurlo allo spettatore, dove esso prende forme molto diverse a seconda della fantasia di chi le ascolta e le vede. Quando ho assistito al suo studio al teatro Stalker a Torino, Rebecca ha continuato a smascherarmi. È stata una esperienza entusiasmante. Vorrei provare a farvela vivere. Tutto qui.
Jurij Ferrini
con Matthias Martelli