Lo stato di “limbo” tra il reale e l’immaginario, tra fantasie erotiche e sobria realtà, descritto da Mallarmé nel suo poema L’après-midi d’un faune, ispirarono Vaslav Nijinsky nella creazione dell’omonima e rivoluzionaria coreografia del 1912. Da allora, il tema è stato interpretato artisticamente più volte. Il fascino che esso esercita ispira oggi anche il coreografo Mauro de Candia ad esplorare ed a portare in scena questa figura “metà animale e metà umana”. Nella sua nuova creazione dal titolo Faun*, il coreografo si avvicina con cautela all’essenza misteriosa di questa sensuale creatura della natura, che brama la realtà per rintracciare e liberare il proprio potere dinamico. Sono i vari stati del corpo e dell’animo del fauno, le sue metamorfosi, che interessano de Candia e che lo inducono a domandarsi: non c’è forse un fauno in ognuno di noi? Non è forse anche un’allegoria del nostro tempo, in cui i corpi e le loro identità vengono reinventati e riesplorati? Accanto al coreografo, gli stessi artisti contribuiranno al progetto con le loro differenti fisicità, esperienze artistiche e personalità, per ampliare ed approfondire questo sguardo sul corpo “umano-animale” con suoi stimoli sensuali.