GLOCAL SOUND 2021 – Giovane Musica d’Autore in Circuito, giunto alla sua V edizione, è in programma martedì 5 e mercoledì 6 ottobre negli spazi di OFF Topic a Torino, nell’ambito di _resetfestival. Uno showcase di 10 progetti musicali provenienti da altrettanti regioni per promuovere la musica originale e inedita in ogni sua forma, attraverso il sostegno a giovani autori e produttori di musica indipendente: dalla musica colta alla contemporanea e al jazz, dalla popolare alla musica elettronica e alle loro commistioni. L’obiettivo è la creazione di opportunità per la circuitazione della musica come strumento identitario e di aggregazione.
Dall’incontro tra Gabriele Guerreschi e Beatrice Sberna prende forma NIU, un duo che cerca di raccontarsi nella sua semplicità con l’aiuto di un contrabbasso e della sola voce. L’unione del testo con la melodia, la ricerca timbrica ed il continuo dialogo sono gli elementi che caratterizzano questo racconto musicale. Gabriele, diplomato al conservatorio, è attratto dalla musica tradizionale afroamericana, dal jazz contemporaneo che condizionano il suo modo di suonare e pensare alla musica. Ascolto, timbrica e improvvisazione sono la sintesi del suo pensiero con cui affronta il materiale esecutivo. Beatrice inizia cantando in un coro gospel scoprendo l’improvvisazione vocale che coltiverà con lo studio del linguaggio jazzistico al Conservatorio. Con il teatro ha potuto lavorare sul corpo e sull’interpretazione delle parole. Dal 2019 vive ad Amsterdam una città che le permette di ricercare e dar voce alle proprie sensazioni.
Matteo Leone nasce a Carbonia nel settembre del 1987. Vive e lavora a Cussorgia, frazione di Calasetta. Inizia gli studi musicali sin dalla tenera età. Dopo una parentesi di un anno di vita africana (a Nouakchott, in Mauritania), inizia i primi studi nella banda musicale di Calasetta nella sezione percussioni. Continua il suo percorso musicale a Bologna dove scopre il jazz, con particolare propensione alle avanguardie. Successivamente, quando ritorna in Sardegna, si iscrive al conservatorio di Cagliari in batteria jazz. In un incrocio delle strade del Sulcis, (e dove se no?) incontra il diavolo a cui vende l’anima per imparare a suonare la chitarra. Dal giorno investe tutto il tempo nello studio della chitarra e nel blues. Dopo un processo di ricerca della cultura afroamericana in tutte le sue sfaccettature sente il bisogno di tornare alle sue origini. L’Africa e Calasetta. Il Tabarchino, lingua parlata nel suo paese, ne fa cornice.
Federico Bosio nasce a Rovereto (Trento), nel 1991. Dopo aver studiato pianoforte e corno francese, all’età di 10 anni inizia il suo percorso con la chitarra classica, per poi spostarsi al rock e al jazz. Nel 2013 si diploma al Triennio di Specializzazione Professionale presso il CDM di Rovereto e nel 2017 consegue la Laurea Triennale in chitarra jazz presso Siena Jazz University (SJU). Nel 2019 registra il suo primo album contenente 7 brani originali. La chitarra sola, insieme al trio ed altre formazioni più allargate, è una delle dimensioni preferite dal chitarrista Federico Bosio. L’apparente monologo dello strumentista in solo si trasforma ogni volta un in dialogo tra le idee del musicista e le reazioni e aspettative del pubblico, nel quale entra in gioco l’equilibrio tra i grandi pilastri della musica: melodia, armonia e ritmo. La chitarra lancia all’interprete la sfida più grande: la capacità di sintesi armonica e al tempo stesso l’illusione che i tre elementi sopra citati provengano non da un unico strumento, ma da “un’orchestra vista attraverso un binocolo rovesciato”, come amava dire Andrès Segovia. Il repertorio proposto da Federico Bosio è composto prevalentemente da standard jazz, spesso riarmonizzati, ma anche brani pop e di cantautori italiani e stranieri sempre riletti in chiave jazzistica con influenze che vanno dalla musica classica, brasiliana, e country.
Claire Audrin ha sempre avuto la passione per la musica, prima ha studiato il pianoforte e poi la chitarra da autodidatta. La sua prima canzone in inglese la scrive a 14 anni, per lei la scrittura è un mezzo per sfogarsi. Dal 2010 al 2012 è nel duo A&K e una loro canzone viene inserita nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo “La banda dei Babbi Natale”. Claire apre poi un canale YouTube dove propone cover in chiave acustica, accappella o canzoni le cui strumentali sono realizzate da suoni di oggetti e non da strumenti musicali. Scrive canzoni che diventano brani di serie “Come mi sono innamorato di te” oppure “Lontana da me”. Grazie al supporto dei propri follower raccoglie fondi grazie ad una campagna di crowdfundig per realizzare il suo primo Ep “Yell Oh Claire”. Nel 2017 pubblica il suo primo disco “Unlocked” con Do It Yourself grazie al quale viene selezionata come artista del mese da Mtv New Generation. Nel 2019 esce il suo nuovo singolo “Monster” nella versione Psycho Edit e nel gennaio 2020 “London Eye” in promozione all’estero. Nell’estate 2020 realizza il singolo “D-Dance” per Giallo Ocra. Nel 2021 partecipa al contest “Lazio Sound Scouting” vincendo il premio della propria categoria “Songwriting Heroes”. Finanziata da LazioSound escono i brani “Sospesa” e “Tra le onde”. Nella scrittura in italiano Claire cerca comunque di mantenere un sound internazionale, le tematiche sono varie ma partono quasi sempre da esperienze vissute. A Claire piace mischiare il mondo dell’elettronica con quello acustico, da Lorde ai The Cranberries. Ascolta Billie Eilis, Hanson, Coldplay, Mumford & Sons, Lana Del Rey, Anna F., Taylor Swift, Ed Sheeran, Finneas, Dua Lipa. Della musica italiana Elisa, Ermal Meta, Motta e Fulminacci.
R.Y.F. è il progetto da solista di Francesca Morello, songwriter e chitarrista di base a Ravenna. R.Y.F. cerca di dare una voce a ogni diversità, alla comunità queer, alle persone non binarie e a tutte le creature favolose. Il suo nuovo album dark dance-punk, “Everything Burns”, è in uscita il 10 settembre 2021 per Bronson Recordings, anticipato dai singoli “Cassandra” (con video con Silvia Calderoni), “Normal Is Boring” (feat. So Beast) e “Not Going Anywhere”. Everything Burns è la prima incursione di R.Y.F. nella musica elettronica ed è un omaggio a un esplosivo periodo di ispirazione. Con la pandemia che ha costretto i musicisti a uno stop, Morello si è trovata a lavorare meno con la chitarra e maggiormente con sintetizzatori e drum machine, strumenti che ha imparato ad apprezzare grazie a nomi d’avanguardia come Moor Mother e Special Interest.