Viviamo, consumiamo e siamo consumati, logoriamo e siamo logorati nella percezione di abitare cattedrali edificate su confini fisici e mentali che limitano il nostro spazio in un sistema che fagocita meccanicamente. Le anime divorate e divoranti di Viola Scaglione e Gigi Piana prendono forma nei corpi dei danzatori del BTT attraverso la musica di Tesio e una drammaturgia istintiva e consapevole che si rivela racconto aperto di un mondo in bilico tra passato, presente e futuro alla ricerca di un respiro profondo, di vicinanza, accettazione, possibilità.
Con questi presupposti I Divoratori diventa, in un’interazione costante e simbolica tra linee melodiche e movimento, il lavoro non lineare che deve rappresentare: in un presente fatto di interrogativi e indagini consce e inconsce, annullamento e continua tensione verso la rinascita, passato e futuro costituiscono richiami iconografici necessari a comprenderci, a ridefinirci, ad auto-accettarci per essere accettati.