Ettore Stein vive in un appartamento “design” che ricorda un acquario, con la moglie Elisabetta e Arturo, un pesce pagliaccio rinchiuso a sua volta in un altro piccolo acquario. Ettore è candidato a diventare il nuovo capo del governo. È alla soglia della consacrazione come il più giovane premier mai stato in carica in Italia. Un traguardo che insegue dai tempi dell’università, quando prese la decisione di rinnegare le sue origini contadine per realizzare sé stesso e le sue ambizioni. Si è appena chiusa la campagna elettorale e ad Ettore non resta che attendere il responso delle elezioni, certo di uscirne vincitore indiscusso. Proprio quando sembra che tutto stia andando per il meglio, Ettore viene lasciato da Elisabetta, esasperata dal non riconoscere più il ragazzo premuroso e amorevole conosciuto all’università. Rimasto solo con Arturo, Ettore riceve una visita inaspettata che lo proietta in un viaggio surreale e onirico, con una inaspettata e sorprendente evoluzione che lo porterà a riconnettersi con il proprio vero sé. La domanda è: in un mondo in cui l’immagine che gli altri hanno di noi è più importante della nostra vera essenza, un mondo in cui l’affermazione personale ha assunto proporzioni gigantesche, c’è ancora spazio per l’empatia? C’è ancora spazio per una politica attenta ai veri problemi del nostro tempo?