Nella mente di un killer mafioso. Claudio Fava, autore di Il mio nome è Caino, è testimone diretto della furibonda guerra di mafia siciliana e in questo testo salta al di là della staccionata e si proietta nella mente di un sicario. Se prima ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non figura così distante dal nostro. Un testo che richiede al bravissimo Ninni Bruschetta la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. Le musiche di Cettina Donato, originali ed eseguite dal vivo, sono eco della freddezza quanto dell’umanità del personaggio. Perché questo personaggio ha una sua naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta.
Controcanto Collettivo