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LA STORIA DI CIRANO

A vent’anni dal debutto dello spettacolo, avvenuto al Teatro Sanzio di Urbino nel gennaio del 2000, Eugenio Allegri e Gabriele Vacis ripropongono “La storia di Cirano” uno dei loro cavalli di battaglia, successivo a quel “Novecento” scritto per entrambi da Alessandro Baricco il quale avrebbe ispirato anche il “Cyrano”, facendone con loro il racconto d’apertura dell’indimenticata trasmissione televisiva “Totem”.

Una storia che in molti conosciamo: l’abbiamo ascoltata, vista, ci siamo imbattuti in essa. È un classico e quindi parla di noi, come ha parlato di tutte le generazioni che ci hanno preceduto. E per parlare in quel modo bisogna trovare suoni, gesti, posture che corrispondono a quelle parole. E dove cercarli? Nella memoria naturalmente. La memoria del nostro teatro è la commedia dell’arte. Tra gli attori italiani Eugenio Allegri è uno di quelli che meglio hanno esplorato la commedia dell’arte. Il volto di Cyrano de Bergerac è il suo: un Cyrano moderno, futurista ante litteram, amante disperato e fedele, poeta spadaccino e generoso amico di un compagno d’armi suo rivale in amore. Queste ed altre storiesono il contorno della vicenda, danno fiato alla storia d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano.

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