L’arte della commedia, la straordinaria e geniale opera di Eduardo fa parte della raccolta dei “giorni dispari”, le commedie scritte dal dopoguerra in poi che affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano, delle relazioni private e pubbliche tra gli esseri umani. Incredibile è la forza e l’attualità del testo che ci porta in maniera implacabilmente diretta a confrontarci con la mortificazione e la censura della cultura attraverso un’ambigua e allo stesso tempo tragica e farsesca commedia in due atti e un prologo.
“Si tratta di un testo magistrale, di ampio respiro e straordinariamente imperfetto, come imperfetto è l’essere umano alla ricerca della sua identità, del suo bisogno di tutela, del suo diritto di esistere. L’opera ci parla del rapporto contraddittorio tra lo Stato e il Teatro, del ruolo dell’arte e degli artisti nella società, ma le domande, i dubbi, le responsabilità e le debolezze che Eduardo De Filippo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro” si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti. Eduardo tira fuori il suo rospo in gola, non fa sconti a nessuno e affronta tematiche incandescenti, rivendicando con forza la funzione del teatro di farsi veicolo e di insinuare il dubbio nello spettatore, attraverso interrogativi irrisolti e soprattutto attraverso un intenso primo piano sulla faccia e sul corpo dell’attore. Proprio nell’incontro scontro tra tutti i protagonisti della commedia penso stia il segreto del Teatro.” Fausto Russo Alesi
Con la banda Osiris