Élisabeth e suo marito Pierre sono professori. Vincent, il fratello di lei, fa l’agente immobiliare e la sua giovane moglie incinta, Anna, è un’esperta di moda, mentre Claude, storico amico d’infanzia, è musicista. Vincent e Anna stanno per diventare genitori per la prima volta e vengono invitati per festeggiare, insieme a Claude, a casa di Élisabeth e Pierre. Ma quando la giovane coppia rivela il nome che vuole dare al bambino, tutto si frantuma. La discussione degenera investendo valori e scelte personali. Tra sorprese e battaglie private che non escludono nessuno, si svela il ritratto di una famiglia allo sbando. Tutti e cinque fanno i conti con i propri segreti e i propri difetti, ma anche con un comune sentimento di appartenenza che porta ad un finale aperto e “riparatore”.
Una divertente “chiacchiera quotidiana” di un nucleo famigliare borghese costituito da stereotipi sociali ben riconoscibili, in grado però di arrivare a parlarci dell’universo umano con una sensibilità e profondità rari. È una vera e propria macchina da guerra, non c’è niente di scontato o di fine a se stesso, e non è solo una commedia: si ride tanto, ma si arriva presto a riflettere su quello che sta all’interno delle nostre famiglie. Osservando i personaggi non ci si può non riconoscere, anche se con un po’ di fastidio, in uno o più di loro: non sono né buoni né cattivi, né giusti né ingiusti, sono semplicemente reali, umani e quindi complessi.
una produzione Instabili Vaganti