Di Enrico Lombardi
Il colpo d’occhio rimane impresso. Si sente il vociare del pubblico che sale lungo il fianco della collina, alcuni hanno le torce, i fari delle auto in lontananza si fermano ai piedi della frazione agreste di S. Michele, vicino a Costigliole. Poi dal nuovo anfiteatro a “terrazza” che si affaccia sui vigneti, a fianco della piccola chiesa di campagna, si gode dell’eccezionale panorama, si aspettano le stelle cadenti, si assiste ad una commedia assurda, tragicomica, dal linguaggio cinematografico, che cattura lo spettatore nella spirale e suspense della trama. Un microcosmo su di un balcone, ad Albenga. Ad Alberto non manca nulla per essere felice: un lavoro, una casa, una moglie e persino la seconda casa al mare. Ma Alberto desidera una vita diversa, in cui poter realizzare i suoi sogni più nascosti. Il suo viaggio alla ricerca di se stesso, struggente e tragicomico sproloquiare su una sdraio in moplen, lo porterà a confrontarsi con la fugacità della vita, con il senso di fallimento che pervade la propria esistenza, con la voglia di rimettere in discussione tutto, a cominciare dal suo matrimonio con Anna. Il processo di cambiamento lo trascina però in una spirale di paradossi e situazioni grottesche e assurde, in cui gli eventi reali si intrecciano con quelli originati dal delirio della sua mente, fino a quando una serie di capovolgimenti di senso e prospettiva conducono al colpo di scena finale, che rimette in discussione nello spettatore tutta la vicenda.
Di Enrico Lombardi