Il film a 360 gradi è progettato per invitare le persone a muoversi e dunque a fruirne in maniera attiva, dando vita ad un’esperienza partecipativa e inclusiva.
In contrasto con l’immagine di “ bodies as weapons ”, che è stata oggigiorno
utilizzata da diversi pensatori per definire il rapporto con l’altro,il lavoro in VR propone l’immagine di “ bodies as peaceful places ”
Nel video lo spettatore incontra cinque coppie aventi relazioni affettive reali e diverse tra loro (nonno e nipote, madre e figlio, madre e figlia adulta, amiche d’infanzia) e ne
imita il gesto, componendo quindi una semplice coreografia istantanea fatta di gesti affettivi. Il progetto mira a consentire a tutti, ad ogni tipo di corpo, ditrasformare il proprio stato emotivo in danza.