“I suoi drammi sondano i meccanismi psicologici che conducono una nazione a dimenticare i propri ideali e persino il proprio interesse personale. Perché qualcuno, si chiede Shakespeare, dovrebbe appoggiare un leader paurosamente inadatto a governare, una persona pericolosa e impulsiva, malvagia e subdola, o indifferente alla verità?”
Stephen Greenblatt
Riccardo III affascina perché deforme e assassino, manipolatore e infingardo: la storia della sanguinaria ascesa al trono e della repentina caduta di Riccardo è il nuovo titolo shakespeariano, dopo Otello per il Katona József Színház di Budapest, diretto da Kriszta Székely, artista associata del Teatro Stabile di Torino e affermata star della scena ungherese.
Nelle sue regie, sia di prosa che di opera, Székely infonde un evidente forte impegno politico e civile, nell’attenta analisi dei ruoli, reali o presunti, che ci vengono attribuiti.
Cosa spinge le persone a cadere nelle mani di un tiranno? Perché non ci si sottare collettivamente alla violenza e alla sopraffazione? Perché la sfrenatezza è affascinante, e perché solo pochi riescono a resistervi?