L’aspetto che mi interessa e mi diverte portare in scena è tutta la quantità di enormi pettegolezzi che all’epoca si facevano sul suo conto. Si raccontava di un Vivaldi prete che lascia improvvisamente l’altare sul quale officiava e corre in sacrestia per scrivere il suo tema, quello che aveva in mente in quel preciso momento” (Mauro Astolfi)
In questo progetto l’idea principale è lavorare ad una parziale rielaborazione e ad un’integrazione dell’universo vivaldiano attraverso sonorità contemporanee, per restituirne al pubblico l’unicità.