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Castello Ducale

Agliè

Torino

map pin iconPiazza Castello, 2, 10011 Agliè TO
phone icon+39 0124 330102

Il Castello ducale di Agliè vanta una storia nobile e lunga ben sette secoli; ha visto infatti il passaggio di duchi, principi e reali, come testimonia la varietà di allestimenti che ancora caratterizzano appartamenti e giardini.

Il nucleo originario del castello risale verosimilmente al XII secolo, periodo in cui la dinastia dei San Martino si stava affermando nell’area canavesana. La prima trasformazione dell’originario fortilizio fu operata nel 1646, per volontà del conte Filippo San Martino, su progetto presunto di Amedeo di Castellamonte. Alla morte di Filippo di Agliè il castello si presentava come una struttura simmetrica a due corti: l’una interna, mentre l’altra aperta verso il borgo; la facciata est era già caratterizzata dalle due torri-padiglione affacciate sul giardino ordinato a parterres.

Nel 1763 il castello fu acquistato dai Savoia, come appannaggio del secondogenito di Carlo Emanuele III, Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese: venne allora intrapreso un nuovo, grandioso progetto di riqualificazione del complesso ad opera dell’architetto Ignazio Birago di Borgaro. Il borgo stesso fu coinvolto nel vasto programma di rinnovamento, con l’edificazione dell’attuale parrocchia, collegata al castello da una galleria coperta a due piani, tuttora esistente. Birago chiamò ad Agliè artisti cari alla corte torinese: i fratelli Filippo e Ignazio Collino per la statuaria delle fontane e lo stuccatore Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi del grande atrio d’ingresso. Furono inoltre sistemati i giardini e il parco, risolto in termini di rigorosa simmetria verde, con uno specchio d’acqua lungo l’asse longitudinale. Il castello conta oltre 300 stanze con un patrimonio di arredi e collezioni assai prezioso ed eterogeneo, che spazia dai quadri ai reperti archeologici, fino alle sorprendenti raccolte ornitologiche e orientali.

Durante la dominazione napoleonica, il castello fu trasformato in ospizio, mentre il parco lottizzato e venduto a privati; nel 1823 rientrò nei possedimenti reali e due anni più tardi ebbe inizio l’ultimo intervento di aggiornamento degli appartamenti, voluto dal re Carlo Felice. Il castello venne successivamente riarredato dagli artisti di corte; lo scultore Giacomo Spalla allestì la Sala Tuscolana, ove sono tuttora collocati i reperti rinvenuti nella villa Rufinella presso Frascati, proprietà di Carlo Felice e della regina Maria Cristina. Nella seconda metà dell’Ottocento fu riallestita la Galleria Verde e portato il parco alla sua consistenza attuale, abbandonando le simmetrie verdi per l’impianto di gusto romantico ancora oggi visibile. Venduto allo Stato nel 1939, il castello è stato destinato a museo di sé stesso, lasciandone immutate strutture e arredi. Dal 1997 il Castello è iscritto alla Lista del patrimonio Mondiale UNESCO insieme alle altre Residenze Reali Sabaude del Piemonte.

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