Alessandria
Nel 1830 l’Amministrazione Comunale affidò all’ing. Pietro Pernigotti (1781-1855), Ispettore del Genio Civile a Torino, l’incarico di predisporre il progetto di un teatro e di altri manufatti edilizi da erigere sulla restante parte dell’antico Convento della SS. Annunziata. Gli elaborati, datati 25 febbraio 1835, previdero un’ampia trasformazione dell’“isola”; infatti oltre all’edificio teatrale furono previsti un ridotto, gli archivi, un ufficio e altri alloggi per l’Insinuato Re. Sempre nello stesso anno, il 1° settembre, furono approvate da Carlo Alberto le Regie Patenti per “la costruzione del Teatro”.
Soltanto il Teatro e il Ridotto vennero realizzati: il primo fu inaugurato il 2 maggio 1838 con la Norma di Bellini ed il balletto La scimmia riconoscente, nonostante l’epidemia di colera che colpì il tortonese nel 1836; il secondo, posto tra Teatro e Collegio, ancora nei primi anni del ’40 risulta “costruito ma ancora da terminare nell’intero”.
L’edificio fu realizzato in elegante e sobrio stile neoclassico. Sulla facciata principale si apriva l’atrio porticato da cui partono due percorsi: a destra si raggiungeva, dopo un ampio scalone ed una galleria, il salone per le feste (attuale Sala consiliare); a sinistra si accedeva al vestibolo ionico circolare che, fungendo da nodo distributore, immetteva alla sala del caffè, alle scalette per i palchi ed alla platea teatrale. La sala, delineata a ferro di cavallo secondo lo schema consueto dell’Ottocento, conteneva 17 palchi su tre ordini, più i due di proscenio e il “paradiso”. L’interno fu finemente decorato con stucchi e fregi pittorici, mentre sul soffitto fu affrescato un medaglione, opera di Luigi Vacca, raffigurante Minerva che incorona la Musica, la Poesia e la Pittura.
Mentre per il Teatro si registrò una ricca vita artistica, con più di 80 stagioni dal 1838 al 1935, poche sono le annotazioni riguardanti le opere di manutenzione. Verso la fine degli anni ’20 fu infatti sottolineata l’inadeguatezza dell’edificio “per capienza, sicurezza e comodità” e, dopo qualche rara rappresentazione negli anni del secondo dopoguerra, il Teatro venne chiuso nel 1952.
Dopo quasi quarant’anni di inattività, negli anni ’80 viene effettuato un attento recupero architettonico e artistico del complesso teatrale e, finalmente, nel maggio del 1990 viene riaperto al pubblico. Da quel momento il Teatro ha continuato la programmazione annuale presentando cartelloni di prosa, musica, teatro ragazzi, teatro di figura ed è palcoscenico delle attività culturali del territorio.