Torino
Il nome del Centro La Fabrica fu ideato dalla sindaca Carla Mattioli, dall’antico nome dialettale usato per designare il noto luogo del lavoro: “Ci è piaciuto ribadire – ebbe modo di dichiarare Mattioli – che noi piemontesi siamo quello che siamo grazie al lavoro e alla fabbrica, che intorno alle fabbriche è nata la Torino capitale d’Italia, la Torino della Resistenza e della coscienza operaia. Ci è piaciuto dunque anche nel nome, non solo nella struttura architettonica, non abbattere “la fabrica”, ma mantenerne l’origine seppure nel cambiamento della sua funzione. E su questa fusione inscindibile e dialettica del pensare e del fare ci piace ricordare Gramsci e il suo citare l’homo faber”. Fabrica dunque come luogo, atto del creare, edificio in fieri, in un divenire mai sazio di generare sé stesso. Emblema di studio, cultura e socialità.
Il Centro polifunzionale era in origine una fabbrica di cavi elettrici (la Cavitor) poi dismessa e trasformata in spazio polivalente che ospita attualmente, oltre al Teatro Fassino, il centro di formazione Casa di Carità Arti e Mestieri, un bar, una palestra, la Biblioteca Civica Primo Levi e gli uffici comunali del Settore Cultura, Istruzione, Sport, Politiche Sociali e Giovanili. Annesso al corpo principale si trova il Centro Sociale M.T. Borgesa, messo a disposizione di associazioni e cooperative per scopi statutari a valenza socio-culturale e aggregativa.
Nel 2005 viene avviato il progetto Residenza Multidisciplinare Stabilimento Teatrale Folengo, di cui era titolare la Società Cooperativa Artquarium, sotto la direzione artistica di Eugenio Allegri. Il progetto – approvato dalla Regione Piemonte grazie a un protocollo di intesa tra il Comune di Avigliana, la Comunità Montana Bassa Val di Susa e Val Cenischia, il Comune di Almese e la stessa Artquarium – prevedeva una serie di collaborazioni con lo IAL Piemonte, il “Teatro senza confini” dell’Associazione teatrale Fabula Rasa, l’Associazione Musicale Arsis, l’Unitre, nonché con la Biblioteca Civica per attività a essa connesse e per la realizzazione di un Centro di Documentazione sul Teatro Popolare e di Maschera. Dal 2008 viene anche realizzata una rassegna cinematografica a cura della ditta Cinesisters di Avigliana, già titolare dello storico Cinema Corso, chiuso per inagibilità.
Nel 2014 nasce invece il Teatro Abitato: in un momento storico in cui le risorse destinate alla cultura si andavano sempre più assottigliando, tre compagnie – Piccola Compagnia della Magnolia, O.P.S. Officina per la Scena e CRAB Teatro – sceglievano di trasformarsi da rete informale di collaborazione a progettualità condivisa su un innovativo progetto di gestione dello spazio comune. La necessità di ottimizzare le risorse si coniugava con la possibilità di far nascere una proficua collaborazione che, senza mettere in discussione i percorsi e le istanze artistiche di ciascuna formazione, avrebbe permesso un confronto continuativo, con ricadute positive sul territorio. Tra il 2013 e il 2014, così, vengono proposte – accanto alla programmazione canonica – due edizioni del Festival Primavera d’Europa, format elaborato nel 2008 a Lione, sotto l’egida dell’Associazione Europe & Compagnies, per promuovere gli scambi tra paesi europei attraverso il teatro professionale.
Nel 2018 inizia la collaborazione artistica con l’associazione Revejo, cui si aggiunge la Fondazione Piemonte dal Vivo. Il calendario si arricchisce così di spettacoli di danza e musica, ospitando inoltre alcuni appuntamenti della rassegna Borgate dal Vivo. Grandi nomi del panorama teatrale calcano la scena del Teatro Fassino e la partecipazione di pubblico aumenta nel corso degli anni, soprattutto dopo la pausa forzata imposta dall’emergenza sanitaria.