Cuneo
Nel 1834 una società di cittadini incaricò Maurizio Eula (1806-1883) di redigere un progetto per la costruzione di un nuovo teatro, la cui apertura fu autorizzata nel luglio del medesimo anno dal Re Carlo Alberto. Il progetto di Eula fu realizzato tra 1834 e 1836 dall’impresario luganese Poncini. L’armoniosa struttura architettonica del teatro è legata ai raffinati canoni compositivi del Neoclassicismo: la facciata, sobria ed elegante, è composta da un avancorpo, due ali laterali e chiusa da un cornicione con sovrastante attico. Nelle nicchie ai lati sono ospitate le statue della Commedia e della Tragedia, mentre il Genio della Gloria, che incorona Musica e Poesia, sovrasta il fronte. Anche l’interno dell’edificio è improntato a una misurata eleganza: il sipario si apre su due ordini di palchi, oltre alla galleria e al loggione. Particolarmente scenografica è la sala del ridotto, con la loggetta dei musici.
Di gusto raffinato anche le pitture, che videro impegnati, tra gli altri, artisti di fama attivi nell’orbita del grande Pelagio Palagi, quali Pietro Ayres e Angelo Moia. Il primo realizzò sia il rosone che il sipario, raffigurante Apollo e le nove Muse ispiratrici sul Monte Parnaso (1835). L’altro elaborò gli ornamenti, argentati e verniciati a mecca. Il teatro, inaugurato il 10 aprile 1836 con la rappresentazione dell’opera L’esule di Roma di Gaetano Donizetti, è proprietà del Comune dal 1864 ed è dedicato alle celebri violiniste saviglianesi Teresa e Maria Milanollo. Nei decenni successivi il teatro fu oggetto di ricorrenti lavori di ristrutturazione diretti dagli ingeneri comunali Clodoveo Cordoni e Guido Jaffe. Nella seconda metà del secolo scorso l’edificio fu dichiarato inagibile e chiuso ben due volte: la prima dal 1952 al 1972 e la seconda dal 1984 al 1989. Recentemente sono stati portati a termine nuovi lavori di restauro della facciata, del ridotto e della sala spettacoli, e il teatro, nuovamente restituito alla sua bellezza originaria, ha riaperto al pubblico il 28 novembre 2011.